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La stazione Paleolitica di Torre Testa

Paleolitico superiore - 12.000 anni fa

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Sul litorale nord di Brindisi, in località Giancola, a pochi passi da Torre Testa, sono state ritrovate le tracce lasciate da uomini del Paleolitico superiore. Questi antichi abitanti del nostro litorale (circa 12.000 anni fa) trovavano riparo in cavità naturali poste in prossimità della foce di un fiume. Questa posizione strategica permetteva loro di usufruire di diversi benefici: acque dolci con le quali dissetarsi, possibilità di pescare, di raccogliere molluschi dal vicino mare, e poiché, come è noto, gli animali affollavano spesso le rive dei fiumi, avevano la possibilità di cacciare cavalli, cinghiali, cervi e una specie di pinguino ormai estinto (Bos primigenius, Sus scrofa, Equus ferus, Cervus elephus, Equus hydruntinus). La presenza di straordinari utensili in selce (materia presente in abbondanza sul Gargano) lascia ipotizzare che questi uomini provenissero dalla Puglia del nord spostandosi via mare o che, per lo meno, essi avessero rapporti con queste genti provenienti dal Gargano. Durante il Mesolitico, un alluvione causata dai continui cambiamenti climatici e l'abbondanza di piogge, portò il fiume a straripare disastrosamente travolgendo l’insediamento e costringendo gli abitanti della parte bassa a spostarsi nella parte più alta, nei pressi della "casa rossa".

La presenza di alcuni materiali ha reso possibile appurare che questi uomini vennero a contatto con popolazioni Neolitiche provenienti dal mare. L’insediamento di Torre Testa ha consentito il ritrovamento di numerosi reperti in selce, resti di conchiglie Cardium, patelle con tracce di apertura avvenuta per mano dell’uomo, bolas, asce in bronzo e ossidiana. L’area fu abitata in periodi diversi: Paleolitico, Mesolitico, Neolitico ed età del bronzo.

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